venerdì, 26 Aprile 2024

Concorso ASL BAT da rifare, potrebbe accadere anche per altri? Ecco la situazione

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Il 7 luglio scorso si è svolta la prova scritta per il concorso unico regionale per il reclutamento di 160 amministrativi nell’Asl BAT. Il concorso è attualmente sotto i riflettori perché dei 40 quesiti proposti due erano esattamente uguali sia in termini di quesito che di risposte.

L’incongruenza sta nel fatto che inizialmente è stato detto ai candidati che sarebbero stati valutati solamente 38 requisiti, eliminando totalmente i due uguali, mentre ad oggi la prova è stata completamente annullata e i candidati sono stati riconvocati per il prossimo 27 luglio a sostenerla nuovamente.

Ovviamente questa decisione rappresenta un vantaggio per i candidati che hanno già sostenuto la prova precedente e che in queste ulteriori settimane hanno potuto approfondire determinati temi.

POTREBBE ACCADERE ANCHE PER ALTRI CONCORSI?

Alla luce di quanto accaduto per il concorso indetto dall’Asl BAT è possibile immaginare che la decisione di ripetere una procedura concorsuale potrebbe ripetersi anche per altri concorsi. Viene da pensare al concorso indetto dal Ministero della Giustizia per l’assunzione di 5.410 risorse tecnico-amministrative destinate agli uffici giudiziari con contratto di lavoro a tempo determinato, per la durata massima di 36 mesi, per il quale non sono stati ancora pubblicati i risultati.

A quasi un mese dallo svolgimento dell’ultima sessione delle prove, infatti, ancora non ci sono novità riguardo la graduatoria, che sarà stilata dalla commissione RIPAM e che potrà essere consultata accedendo al portale «Step-one 2019», nonostante le indiscrezioni raccolte in sede concorsuale parlassero di circa 10 giorni per la pubblicazione dei risultati.

CONCORSO GIUSTIZIA: POSSIBILE RICORSO?

Le domande di partecipazione al Concorso Giustizia sono state oltre 72mila ed ormai all’alba dell’uscita delle graduatorie iniziano ad esserci le polemiche: da un lato, la presunta assenza di trasparenza negli elenchi dei convocati alle prove scritte, dall’altro, rispetto ai test a risposta multipla somministrati nel corso delle prove, la presenza di quesiti che sembrerebbero, in alcuni casi, ambigui, erronei o privi del requisito dell’univocità della risposta esatta.

L’assenza di trasparenza nella redazione degli elenchi degli ammessi alle prove scritte, nei quali RIPAM ha omesso di indicare i punteggi assegnati ai titoli presentati dai candidati, ha fatto sì che i candidati esclusi non abbiano potuto conoscere le ragioni della mancata ammissione né tantomeno il punteggio maturato per i titoli presentati, allo stesso modo gli ammessi non hanno potuto conoscere la distanza, in termini di punteggio, degli uni dagli altri.

Queste considerazioni potrebbero essere la base per la presentazione di un ricorso al TAR. Per fornire tutela ai candidati che sono stati esclusi o che nel corso delle prove abbiano incontrato quesiti errati o ambigui la nostra Redazione ha contattato l’avv. Riccardo Ferretti, specializzato in Diritto Amministrativo, con speciale riguardo alla materia dell’accesso al pubblico impiego.

Ai candidati interessati a richiedere ulteriori informazioni consigliamo la lettura del seguente articolo.

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