venerdì, 26 Aprile 2024

Concorso Tecnici al Sud: si pensa ad una nuova prova

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Nelle ultime settimane si sta discutendo molto sul Concorso dei tecnici al Sud che prevede l’assunzione di 2800 nuove risorse umane. Dalla rettifica della procedura concorsuale, pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’11 giugno 2021, sono sorte non poche polemiche. Recentemente lo stesso Palazzo Chigi si è espresso in merito al risultato ottenuto dal concorso, quest’ultimo definito da molti un vero e proprio flop.

Aperto per effettuare nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione, con contratto a tempo determinato di tre anni, si è rivelato un vero flop. Ipotizzata la chiusura del concorso a breve, le assunzioni realizzate sono appena 821, meno di un terzo del previsto. Un problema che va risolto al più presto perché i Comuni, dove dovranno prestare servizio i neo tecnici, non sono forniti di tali figure.

Nonostante la rettifica, dove venivano invitati 70mila candidati esclusi dalla valutazione dei titoli, a presentarsi alle prove scritte sono stati meno del previsto. Attesi 102mila candidati, a sostenere effettivamente gli scritti sono stati poco più di 37mila. Di questi, a superare le prove sono stati 1484, sufficienti a coprire il 53% dei 2.800 posti disponibili.

Attualmente ad aver raggiunto i numeri previsti per una copertura completa sono solo due profili professionali: il funzionario esperto amministrativo giuridico e il funzionario esperto in progettazione e animazione territoriale. La stessa cosa non si può dire delle altre tre figure ricercate: esperto in gestione, rendicontazione e controllo, funzionario esperto analista informatico e funzionario esperto tecnico.

Ad esprimersi su questa situazione è stato anche il Ministro della PA, Renato Brunetta: “Forse abbiamo sbagliato qualcosa perché il contratto a termine non è così appetibile, un salario medio basso non funziona per cercare delle skill specialistiche e il gioco è complicato”. C’è inoltre da evidenziare che per questo concorso è stato offerto un contratto a tempo determinato dalla durata triennale, con uno stipendio di 1.400 euro al mese, ma senza alcuna prospettiva una volta finiti i tre anni. Ad essere sottolineata è anche la grande importanza data alle esperienze lavorative pregresse, andando così a penalizzare i neolaureati o i giovani disoccupati.

Per tentare di arginare questo problema, sta prendendo sempre più forma l’ipotesi di un concorso supplementare, ossia una nuova prova scritta per raggiungere i numeri prefissati. Come spiegato dal capo di gabinetto Marcella Panucci, il problema principale del Concorso dei Tecnici al Sud è la poca attrattività della Pubblica Amministrazione:

“Abbiamo per questo previsto misure per favorire la mobilità verticale e orizzontale, l’osmosi di personale (non solo tra amministrazioni, ma anche tra pubblico e privato), la formazione. Alcuni importanti interventi sono delegati alla contrattazione collettiva, che viene valorizzata: penso alla possibilità di istituire un’area per le qualifiche elevate e al superamento dei tetti al salario accessorio, che dovrebbe consentire alla contrattazione di articolare meglio la dinamica retributiva favorendo la componente accessoria, quella più a sostegno della produttività”.

Sul blocco del superamento del salario accessorio, è intervenuto il Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta. Attualmente, come ha spiegato anche Mazzotta, il superamento rimane una promessa poiché per far avvenire ciò sono necessari tra 2 e 3 miliardi di euro. Soldi che adesso non ci sono.

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