Le condizioni della Pubblica Amministrazione italiana e dei concorsi pubblici continuano a far discutere e sono ormai note a livello non solo nazionale ma anche europeo. Per questo motivo, la commissione Ue ha ha individuato tra le Country Specific Recommendations il miglioramento di tutto l’organico tramite “il rafforzamento delle capacità e delle competenze del fattore umano e una riduzione di tempi e costi dei procedimenti amministrativi”.
FORTI CARENZE IN ALCUNI SETTORI
Nel PNRR, infatti, è chiaramente indicato come il personale pubblico in Italia presenti forti carenze in alcuni settori e abbia un’età media elevata. Per questo, la priorità è quello di garantire un ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni locali e centrali.
Stando alle previsioni di Unioncamere/Anpal emerge che “la Pubblica amministrazione avrà bisogno nei prossimi 5 anni di oltre 740 mila nuovi occupati”. Di conseguenza, è stato bandito un Concorso Unico per Funzionari Amministrativi da inserire nei vari Ministeri italiani.
Rispetto ai dati raccolti, però, dei 21.000 idonei solamente 3.000 unità sono state utilizzate per far fronte alla carenza di personale della PA italiana. Questa graduatoria è composta da diverse tipologie di candidati come laureati, diplomati, donne e uomini con una spiccata propensione per le pubbliche funzioni.
APERTURA AL DIALOGO
Il Comitato, visti i recenti numeri, ha deciso da febbraio 2022 di aprirsi al dialogo con il Dipartimento Funziona Pubblica e il Ministero della PA. Inoltre, sono state informate anche le Commissioni Parlamentari competenti. L’obiettivo è uno: rinnovare e migliorare la Pubblica Amministrazione italiana.
Come se non fosse abbastanza questa carenza, il 25 settembre ci saranno le elezioni e questo garantirà un ulteriore rallentamento per la copertura dei posti di lavoro. Se, infatti, i concorsi pubblici già banditi e in corso di svolgimento non dovrebbero subire rallentamenti e battute d’arresto, la situazione è diversa per quelli anticipati ma non ancora banditi che potrebbero risentire di questa crisi di governo e vedere slittare il proprio avvio.
ALTRE NOTIZIE – RIFORMA RECLUTAMENTO DOCENTI
Dopo le dimissioni di Mario Draghi, oramai ex Presidente del Consiglio, in molti si chiedono cosa aspettarsi per alcune sue riforme. In particolar modo, in molti i dubbi riguardano come e cosa potrebbe cambiare nella riforma docenti. Per saperne di più, vi consigliamo la lettura del seguente articolo: “Riforma reclutamento docenti: i cambiamenti in seguito alla Crisi di Governo”.