venerdì, 26 Aprile 2024

Vincono il concorso in Polizia e si ritrovano in Afghanistan

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In Italia la burocrazia fa brutti scherzi, come quello giocato ai danno dei 1.700 vincitori del concorso per entrare in Polizia, che oggi si ritrovano in Afghanistan nelle file dell’esercito, armati fino ai denti. Com’è possibile?

L’hanno già soprannominata “la rivolta dei mille”: sono i poliziotti che hanno vinto il concorso e che si aspettavano di essere assegnati a un commissariato qualunque. Invece, a sorpresa, sono stati spediti in guerra, al fronte aperto in Afghanistan, uno dei più sanguinosi in assoluto.  Il coraggio ce l’hanno, ma non è questo il punto: perché arrabattarsi per vincere un concorso in Polizia se poi, inspiegabilmente, ci si ritrova a rischiare la vita in un paese straniero?

Gli interessati hanno anche il ricordo di un martire dalla loro: Tiziano Chierotti, alpino morto in Afghanistan, che come loro era una “seconda aliquota” e faceva parte del gruppo dei vincitori del concorso destinato all’esercito.

La cosa peggiore è che il Ministero della Difesa ha indetto un nuovo concorso per l’assunzione di 1.600 agenti di Polizia. E i Mille, con l’appoggio di un gruppo di parlamentari, hanno chiesto di essere assegnati automaticamente alle scrivanie vuote, per rientrare in Polizia prima che scadano i quattro anni di ferma in Afghanistan. Il rischio è che ci si ritrovi con un esubero ingiustificato di poliziotti e che a pagarne le conseguenze siano sempre loro, i soldati che volevano fare i poliziotti.

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