sabato, 27 Aprile 2024

Concorso RIPAM 2293 posti, possibile ricorso TAR per numerose domande ambigue: ecco tutte le info

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Si sono ormai concluse le prove scritte del concorso RIPAM 2293 posizioni presso diverse amministrazioni dello Stato, tra le quali la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero dell’Interno, e su molti quesiti somministrati nel corso delle prove si sono sollevati dubbi di legittimità derivanti da palesi errori, imprecisioni o semplicemente perché del tutto irragionevoli, come nel caso di alcuni quesiti situazionali.

A seguito del nostro ultimo articolo sono arrivate nuove segnalazioni di quesiti errati che, dopo attenta valutazione da parte dei nostri esperti legali, riteniamo di poter individuare nei seguenti quesiti:

  • una domanda di inglese, in cui al candidato veniva richiesto di individuare un sinonimo di “honest”, ebbene la parola data per esatta risulta essere palesemente errata;
  • una domanda di informatica avente ad oggetto lo scambio sicuro di informazioni nell’ambito di Office Automation, anche qui l’indicazione della risposta data come esatta da RIPAM sembra invece essere errata;
  • la terza è una domanda sui servizi di live streaming, in questo caso due delle risposte sarebbero esatte, il quesito, quindi, violerebbe il principio di univocità della risposta esatta;
  • la quarta è sempre una domanda di informatica e riguarda una soluzione di virtualizzazione acquisita da Oracle, anche in questo caso il quesito sarebbe mal formulato e la risposta indicata come esatta in realtà non lo sarebbe;
  • il quinto, riguarderebbe le persone che esercitano un servizio di pubblica necessità, in questo caso il riferimento normativo indicato nella domanda, l’art. 358 c.p., sarebbe del tutto inconferente
  • il sesto è un quesito situazionale riguardante il rapporto tra soddisfazione ed aumento della responsabilità lavorativa, in questo caso il quesito violerebbe i criteri stabiliti dal bando per la formulazione dei quesiti situazionali;
  • il settimo è sempre un quesito situazionale in cui al candidato viene chiesto come risolvere una questione riguardante un’anziana collaboratrice oberata di lavoro senza poter usufruire di nuove risorse, nel quesito vi sarebbe una contraddizione tra il contenuto della problematica posta e le soluzioni prescelte dall’Amministrazione;

Allo scopo di cercare di fornire una tutela ai candidati che nel corso delle prove scritte hanno incontrato quesiti errati/ambigui e che per tale ragione non hanno ottenuto l’idoneità ambita (21/30) o hanno ottenuto un punteggio inferiore rispetto a quello che gli sarebbe spettato con conseguenze negative sul piazzamento definitivo in graduatoria, la nostra Redazione ha contattato l’avv. Riccardo Ferretti, specializzato in Diritto Amministrativo, con speciale riguardo alla materia dell’accesso al pubblico impiego, il quale ha iniziato a predisporre i primi ricorsi individuali sui quesiti contestati al fine di ottenerne l’annullamento e, conseguentemente, il riconoscimento del punteggio per il ricorrente ed il riesame della posizione.

Si precisa che, rispetto alla presenza di quesiti errati/ambigui, sarà sempre necessaria la previa valutazione del singolo questionario e la segnalazione del quesito “incriminato”.

A questo indirizzo è possibile visualizzare una scheda informativa completa, in cui vengono riassunte le domande errate e i costi del ricorso.

Pertanto, chi è interessato ad ulteriori informazioni può inviare una mail con allegato il questionario per chiedere informazioni ed una valutazione del questionario (in maniera totalmente gratuita) all’indirizzo [email protected] o compilare il seguente form:

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