Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, in audizione in Commissione Affari costituzionali del Senato, ha chiarito la riforma dei concorsi pubblici, contenuta all’articolo 10 del Decreto Legge 44/2021, per dotare il paese di una nuova classe dirigente.
CONCORSI PUBBICI 2021: L’OBIETTIVO DELL’ARTICOLO 10
L’obiettivo fondamentale dell’articolo 10, secondo il ministro Brunetta, è quello di semplificare e sburocratizzare le procedure concorsuali attraverso quattro step fondamentali: sbloccare i concorsi rimasti fermi dal 2020, digitalizzare le procedure, velocizzare i tempi di realizzazione delle graduatorie e valorizzare le competenze e non le semplici conoscenze dei candidati.
A tal proposito è stata introdotta la valutazione preliminare dei titoli legalmente riconosciuti per l’ammissione alle prove successive e la possibilità di prevedere nei bandi che i titoli e l’esperienza professionale concorrano alla formazione del punteggio finale.
Brunetta: “L’intento dell’articolo 10 non era quello di fermare i giovani’’
La valutazione dei titoli ha suscitato non poche preoccupazioni poiché si vedranno premiati i titoli e l’esperienza professionale a scapito dell’età.
“L’obiettivo non è quello di penalizzare i giovani e proprio per questo verrà data ad ognuno la propria chance ma – come ha dichiarato il Ministro Brunetta – non può, però, essere un terno al lotto: ognuno deve poter fare un suo percorso di accesso alla Pa, in ragione del suo patrimonio formativo’”.