L’undici luglio è stata finalmente pubblicata la graduatoria del concorso 300 posti MAECI, nello specifico quella per il profilo Funzionario dell’area della promozione culturale (Codice 04).
Ebbene proprio nei questionari della prova scritta, somministrati ai candidati che hanno concorso per tale profilo professionale, è stata riscontrata la presenza di un quesito errato, quesito che all’esito dell’anzidetta prova venne impugnato con esito positivo da alcuni candidati che non avevano conseguito l’idoneità ed il cui annullamento gli ha consentito di essere riammessi nel concorso.
Il quesito incriminato è il seguente:
Arturo Agazzi, detto “Mirador” (1890-1968) è stato:
– un batterista italiano
– un direttore d’orchestra italiano
– un esponente della canzone d’autore italiana
– un esponente del jazz italiano
Questo quesito contiene due risposte esatte, la prima e la quarta, infatti Agazzi è stato un batterista esponente del jazz italiano, tant’è che fu proprio lui ad introdurre la batteria in Italia nel 1918. Il quesito, quindi, viola il principio di univocità della risposta esatta e può essere oggetto di annullamento.
Il TAR ha confermato l’illegittimità del quesito statuendo: “Ritenuto che: – applicando al caso di specie i suesposti principi, effettivamente il quesito n. 69 è formulato in maniera tale da implicare due risposte esatte (dalle allegazioni di parte si evince chiaramente che Arturo Agazzi, detto “Mirador” è stato al contempo un batterista e un esponente del jazz italiano), invece di una come previsto dalla lex specialis; – a fronte, dunque, di un quesito ambiguo o “ancipite”, tale, cioè, da ammettere due risposte egualmente corrette e della previsione, da bando, di una sola risposta esatta per ogni quesito, appare attendibile la prospettazione difensiva secondo cui il candidato avrebbe omesso di rispondere per evitare di incorrere in una penalità (in base alla lex specialis l’omessa risposta non comportava alcuna penalità), optando quindi per la soluzione che avrebbe comportato il danno minore ai fini del raggiungimento del punteggio di 21/30, necessario per il superamento della prova”.
Per i candidati che hanno incontrato tale quesito nel loro questionario sarà possibile proporre ricorso al TAR del Lazio, al fine di ottenerne l’annullamento ed il riconoscimento sia del punteggio positivo, ossia + 0,75 punti, che la rimozione della penalità pari a – 0,25 punti (solo in caso di risposta errata). Ciò permetterà ai ricorrenti di ottenere la rettifica del punteggio ed il conseguente aggiornamento della posizione in graduatoria.
La Redazione, allo scopo di cercare di fornire una tutela ai candidati/lettori, si è rivolta all’avv.to Riccardo Ferretti, specializzato in Diritto Amministrativo, che ha curato i ricorsi che hanno condotto all’annullamento del quesito, il quale si sta già occupando della questione e si è reso disponibile, a titolo gratuito, per valutare i singoli questionari e fornire una consulenza legale al fine di verificare i presupposti per introdurre un ricorso al TAR, finalizzato ad ottenere l’annullamento dei quesiti contestati e, conseguentemente, il riesame della posizione del ricorrente con l’attribuzione del punteggio ingiustamente negato.
Si precisa che, rispetto alla presenza di quesiti errati/ambigui, sarà sempre necessaria la segnalazione del quesito “incriminato” da parte di chi richiede la consulenza.
Pertanto, chi è interessato ad ulteriori informazioni può inviare una mail, specificando che si tratta della questione relativa al quesito nel concorso MAECI, per chiedere informazioni ed una valutazione del questionario (in maniera totalmente gratuita) all’indirizzo [email protected] o compilare il seguente form: