mercoledì, 12 Febbraio 2025

Concorso Ufficio Processo 2024: numerose irregolarità, ecco i motivi per ricorrere al TAR

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Continuano gli aggiornamenti relativi al concorso per il reclutamento di 3946 addetti all’ufficio del processo.

Il 5 e il 6 giugno si sono svolte le prove scritte del concorso, i candidati hanno avuto 60 minuti per rispondere a 40 quesiti risposta multipla su Diritto pubblico, ordinamento giudiziario e lingua inglese.

Il 7 giugno sono stati resi disponibili gli esiti delle prove e numerosi candidati hanno segnalato la presenza di errori o ambiguità nei quesiti.

Grazie a queste segnalazioni abbiamo riscontrato la presenza di due quesiti errati:

Cosa dispone l’art. 13 dell’ordinamento giudiziario approvato con RD n. 12/1941 e ss.mm.ii?

 la potestà dei magistrati del pubblico ministero di richiedere la forza armata.

 la potestà di polizia dei giudici.

 l’esenzione da uffici e servizi pubblici dei magistrati.

La terza dovrebbe essere l’opzione corretta ma, a nostro parere, non rispecchia fedelmente il dettato normativo e lascia intendere che l’esenzione da uffici e servizi pubblici dei magistrati sia assoluta mentre la norma, tra l’altro nell’unico comma che la compone, precisa due deroghe: la prima con riguardo alle funzioni proprie del magistrato la seconda rispetto al servizio militare. Quindi, affermare che l’art. 13 “dispone” genericamente l’esenzione da uffici e servizi pubblici non può ritenersi certamente corretto stante le deroghe previste dallo stesso art. 13 che andavano precisate nel testo dell’opzione di risposta.

È previsto dall’art. 103 della Costituzione che i tribunali militari:

1° Hanno giurisdizione soltanto in tempo di guerra.

2° In tempo di pace hanno giurisdizione limitatamente a specifici reati previsti dalla legge.

3° In tempo di guerra hanno la giurisdizione stabilita dalla legge.

Il quesito presenta due opzioni di risposta entrambe valide: la 2° e la 3° Vi è violazione del principio di univocità della risposta esatta che può condurre all’annullamento del quesito.

Inoltre, con la pubblicazione delle graduatorie avvenuta il 15 giugno, l’Amministrazione ha confermato l’applicazione dell’ingiusto criterio, già oggetto nel precedente concorso UPP di diverse pronunce di annullamento da parte del TAR Lazio, che esclude la valutabilità delle lauree a ciclo unico indicate come titolo di partecipazione al concorso.

Si apre, quindi, la possibilità, per i candidati che hanno indicato come titolo di partecipazione al concorso una laurea a ciclo unico (laurea magistrale di durata quinquennale o laurea V.O.), di poter proporre ricorso individuale dinanzi al TAR Lazio per ottenere il riconoscimento di 2 punti per il possesso di tale titolo.

Attraverso il ricorso verrà contestato il criterio di valutazione dei titoli previsto dall’art. 6, comma 3, punto b), del Bando di concorso, laddove attribuisce 2 punti solo per le lauree a ciclo unico ulteriori rispetto al titolo di accesso.

Il ricorso ha lo scopo di ottenere il riconoscimento del diritto del candidato/ricorrente all’attribuzione di 2 punti per il titolo di laurea a ciclo unico indicato come titolo di accesso al concorso.

L’azione si fonda su di un consolidato orientamento giurisprudenziale del TAR del Lazio, confermato dal Consiglio di Stato, che ha stabilito il principio per cui laddove in sede di accesso venga previsto un favor per i candidati in possesso di un titolo di studio di valore inferiore (la laurea triennale), in sede di valutazione titoli, al fine di evitare un ingiusta discriminazione, i candidati che hanno dichiarato come titolo di accesso un titolo di studio di valore superiore (lauree a ciclo unico) devono ottenere la valutazione di tale titolo, indipendentemente dal fatto che questo sia stato utilizzato ai fini dell’accesso al concorso.

Questo ricorso potrà essere proposto sia dai candidati già idonei o vincitori di concorso sia dai candidati che non hanno conseguito l’idoneità alla prova scritta, in quest’ultimo caso il motivo di ricorso per il riconoscimento dei 2 punti per la laurea a ciclo unico sarà condizionato all’accoglimento del motivo proposto per l’annullamento del quesito o dei quesiti impugnati, in maniera tale da unire entrambe le contestazione in un’unica azione con consegue risparmio economico per il ricorrente, chiaramente tale possibilità si estende anche ai candidati idonei e vincitori che potranno, con un unico ricorso, sia contestare il punteggio della prova scritta che la mancata valutazione della laurea a ciclo unico indicata come titolo di partecipazione.

Allo scopo di fornire una tutela ai candidati pregiudicati dalla presenza di quesiti errati, la nostra Redazione ha contattato l’avv. Riccardo Ferretti, specializzato in Diritto Amministrativo ed in materia di concorsi pubblici.

I candidati che sono interessati Si precisa che, rispetto alla presenza di quesiti errati/ambigui, sarà sempre necessaria la segnalazione del quesito “incriminato” da parte di chi richiede la consulenza) potranno contattare l’avvocato inviando una mail all’indirizzo [email protected] o compilare il seguente form:

 

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