sabato, 20 Aprile 2024

Novità in arrivo sui concorsi nel Decreto PA

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Novità in arrivo per quanto riguarda il Decreto PA 2023 convertito in Legge. Il Governo ha deciso di velocizzare le selezioni pubbliche in modo da incrementare il numero di personale all’interno della pubblica Amministrazione.

Il Decreto PA 2023 riporta importanti modifiche che riguardano principalmente le modalità di accesso all’impiego nelle Pubbliche Amministrazioni. Alla base però vi è un obiettivo fondamentale del ministro Paolo Zangrillo che ha sottolineato l’impegno e la tenacia investita per riuscire ad ultimare tutte le procedure in sei mesi. Alla luce di questo obiettivo, nasce l’esigenza di velocizzare le procedure.

Ad ogni modo è importante ricordare che la riforma dei concorsi pubblici è iniziata in fase di pandemia, prima con decreti emergenziali e poi con quelli strutturali. Per tanto diverse misure sono ancora in work in progress. Ma quali sono le novità?

Tutte le novità previste

La primissima novità sui concorsi riguarda la possibilità di eliminare la prova orale dai concorsi. Proprio durante l’approvazione del Decreto PA 2023 convertito in Legge alla Camera dei Deputati, si è parlato di un possibile addio alla prova orale.

Una novità già annunciata riguarda invece la velocizzazione dell’iter. Il Decreto infatti prevede una norma per l’accelerazione. Il testo  stabilisce che nei concorsi pubblici devono essere considerati idonei i candidati collocatisi, nella graduatoria finale, entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi.

Qualora uno dei candidati decidesse di rinunciare all’assunzione, l’Amministrazione può procedere allo scorrimento della graduatoria.

Ecco cosa cambia

Il Decreto PA 2023 prevede diversi tipi di selezione, ovvero:

  • Il personale di FormezPA, può essere impiegato anche per la costituzione dei comitati di vigilanza nell’ambito dei “concorsi unici”, ovvero quelli banditi dalla Commissione RIPAM.
  • Gli inserimenti possono essere organizzati su base territoriale. Nello specifico, il testo stabilisce che chi partecipa a un concorso pubblico, anche se bandito su base nazionale, potrà scegliere la Regione per cui partecipare e potrà concorrere solo per quel territorio.

Ancora un’importante novità nei concorsi pubblici riguarda le categorie protette. Si parla infatti di prevedere una riserva extra in favore dei gruppi di persone con disabilità per i quali si riscontra una maggiore difficoltà di inserimento lavorativo.

Inoltre con l’approvazione del Decreto PA, i candidati che hanno concluso il servizio civile universale, avranno diritto a posti riservati nei concorsi pubblici.

Tra le altre novità, vi sono anche i posti riservati per il reclutamento di figure dirigenziali, in favore del personale che abbia maturato con pieno merito almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi.

La nuova norma si rivolge anche agli uffici costituiti nell’ambito dei territori di Regioni in relazione agli eventi sismici del 2009 e del 2016. Possono mettere in campo la riserva di posti a concorso, non superiore al 50% e fino al 31 dicembre 2026le seguenti Regioni:

  • Abruzzo;
  • Lazio;
  • Marche;
  • Umbria.

Alla luce di quanto esposto, le Pubbliche Amministrazioni territoriali, possono selezionare personale per l’accesso all’impiego presso il relativo Ente. Due i requisiti necessari, ovvero:

  • devono essere intesi a rispondere ad esigenze di specificità territoriale;
  • devono essere definiti previa intesa sancita in sede di Conferenza unificata Stato Regioni-Province autonome-Città e autonomie locali.

Incentivi e stipendi stabiliti

Importanti novità in arrivo anche per i giovani. Il Decreto Pa convertito in legge  riconosce a determinate Pubbliche Amministrazioni la possibilità di assumere giovani laureati. Parliamo di studenti di età non inferiore a 24 anni.

Una volta terminato il primo contratto lavorativo, i giovani selezionati potranno ottenere un contratto a tempo indeterminato se:

  • l’assunzione rientra nei limiti assunzionali della PA interessata;
  • il candidato è in possesso dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego;
  • il candidato ha ottenuto una valutazione positiva del servizio prestato.

Tra le tante novità vi è anche una maggiore tutela per le donne in stato di gravidanza, per chi ha specifici disturbi dell’apprendimento e nuove regole dedicate ai rifugiati.

Quando l’entrata in vigore

Per quanto riguarda l’entrata in vigore, sarà necessario ricordare che diventerà Legge a tutti gli effetti solo dopo il passaggio al Senato che deve avvenire entro il 21 giugno 2023. 

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