Come stanno andando le assunzioni mediante concorsi pubblici per la Pubblica Amministrazione?
Il Decreto reclutamento Pubblica amministrazione del 2021 prometteva “concorsi rapidi e digitali per assumere entro 100 giorni dalle selezioni i tecnici con contratti a tempo determinato, procedure trasparenti e rigorose per gli incarichi ai professionisti”, e addirittura “corsie dedicate alle figure ad alta specializzazione”. Tuttavia, sembrerebbe che le cose non siano andate proprio così.
LA NUOVA MOSSA DEL GOVERNO
Alla fine, il Governo ha varato un nuovo decreto, quello varato a febbraio e appena emendato dalla commissione Bilancio al Senato. Non è finita qui, perché le nuove proposte dei concorsi pubblici non sono così ghiotte, per questo hanno fatto flop. E allora cosa si fa? Si passa al piano B: via al decreto tampone che arruolerà anche lavoratori in somministrazione attraverso le agenzie del lavoro, gli interinali.
Dunque, il PNRR doveva essere la giusta occasione per sanare almeno in parte una Pubblica amministrazione con un’età media di 50 anni. Invece, pare che le cose siano andate in modo diverso. Florindo Oliverio della segreteria nazionale Funzione Pubblica Cgil spiega che “il problema oggi è proprio quello di trattenere i nuovi assunti, e non è certo con uno strumento che offre minori prospettive che eviteremo diserzioni e rinunce”.
Assolavoro, una delle associazioni nazionali delle agenzie per il lavoro, invece si congratula per la trovata ed esprime “apprezzamento per l’approvazione della commissione Bilancio del Senato di due emendamenti che consentono – nell’ambito dell’attuazione dei progetti del Pnrr – il reclutamento di personale da parte delle PA anche attraverso il contratto di lavoro a scopo di somministrazione”.
Molti concorsi non sono riusciti a coprire i posti messi a bando, con vincitori ad esempio che hanno rinunciato poiché vincitori di altri tipi di concorso, magari a tempo indeterminato. Oliverio spiega: “E adesso pensiamo di sostituire i tempi determinati che non riusciamo a trattenere con la somministrazione? Così non si risolve nulla, anzi, ci costerà di più visto che i lavoratori hanno diritto allo stesso trattamento dei dipendenti dell’ente pubblico ma va aggiunto il margine, un 10% per l’agenzia del lavoro”.
LE PROPOSTE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Davide Franceschin, segretario nazionale Nidil Cgil, dichiara deciso: “Cortocircuito? Secondo me è una precisa scelta politica, quella di svilire il servizio pubblico e ridurne la capacità e l’efficacia perché la domanda si sposti altrove”. Quali sono, dunque, le proposte per risolvere questa problematica?
Spiega Oliverio: “Abbiamo suggerito di scorrere tutte le graduatorie dei concorsi così da poter assumere subito e non solo in funzione del Pnrr, così da colmare le carenze strutturali e da permettere a quanti assumiamo per il Pnrr di dedicarsi veramente a questo. Ma si deve intervenire per rendere sostenibile il lavoro nella Pubblica amministrazione: stabiliamo degli incentivi, mettiamo a disposizione gli alloggi inutilizzati degli enti pubblici, le mense, perché in città come Milano o Torino la gente non scappi dopo un solo mese di lavoro, come invece accade. Chiediamo provvedimenti che lascino intravvedere una speranza per la stabilizzazione di questi nuovi assunti: si parla di stabilizzazioni per gli enti locali, mentre a livello centrale non si vedono nemmeno le risorse”.
Oliverio riporta le proposte della Cgil: “Di fronte a stipendi non competitivi sia nei confronti del privato che dell’estero devi far ripartire le trattative e rinnovare i contratti. Superare le troppe resistenze nelle amministrazioni centrali e dare corso ai nuovi ordinamenti per la trasparenza nei percorsi di carriera. Nonostante norme di legge e contrattuali, lo smartworking resta un tabù mentre potrebbe agevolare tante persone che invece rinunciano”.
AGGIORNAMENTI
Per tutti gli aggiornamenti su questi e sui prossimi concorsi pubblici invitiamo i lettori a visitare il nostro sito ufficiale, la nostra pagina Facebook e il nostro profilo Instagram.