Partecipare ai concorsi pubblici non è semplice poiché spesso le informazioni non sono sempre chiare e questo porta il candidato o la candidata a porsi molte domande: quando ci saranno le prove? Che materie studiare? Quando usciranno le graduatorie? Tuttavia, sono in tanti a partecipare con la speranza di inserirsi in un contesto lavorativo più ampio e meglio retribuito.
QUANTO DURANO LE GRADUATORIE
Chi supera le prove generalmente viene inserito all’intero di graduatorie, spesso come idoneo e non vincitore. Le domande, dunque, sorgono spontanee: quanto durano le graduatorie? Per quanto tempo saranno valide? Per rispondere a questa domanda basta applicare la legge.
Stando all’art. 35, comma 5ter del D.Lgs. 165/2001 (Testo unico sul pubblico impiego), le graduatorie per il reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche rimangono in vigore per almeno due anni dall’approvazione. Tuttavia, la Regione può fissare dei termini di scadenza inferiori, sempre con legge.
Questa legge, però, vale per le graduatorie approvate dal 2020 poiché quelle relative alla L. 160/2019 (legge di bilancio 2020) che ha modificato l’art. 35, comma 5ter del T.U. sul pubblico impiego, avevano valenza di tre anni. Non solo, spesso accade che le graduatorie vengano prorogate o che vengono utilizzate quelle già scadute.
GRADUATORIE PER GLI ENTI LOCALI: IL DISCORSO CAMBIA
Fino ad ora abbiamo parlato di concorsi pubblici banditi dalle amministrazioni pubbliche statali, il discorso cambia per gli enti locali. Secondo il il Testo unico sull’ordinamento degli enti locali (D.Lgs. 267/2000), le graduatorie hanno valenza di tre anni.
Il TUEL, però, precisa che “all’ordinamento degli uffici e del personale degli enti locali si applicano le disposizioni del D.Lgs. 165/2001, le altre disposizioni di legge in materia di lavoro pubblico nonché quelle contenute nel TUEL”.
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