sabato, 20 Aprile 2024

Concorso Ministero della Giustizia 5410 posti, profilo data entry: possibile ricorso collettivo al TAR per i candidati con laurea a ciclo unico

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Dopo l’annullamento disposto dal TAR Lazio del quesito relativo alle fasi del procedimento di revisione costituzionale, una nuova illegittimità, relativa alla valutazione dei titoli di studio dei candidati in possesso di una laurea a ciclo unico, pare essere presente nel concorso indetto da RIPAM per il reclutamento di 5410 unità profilo data entry.

Infatti, l’art. 6 del Bando di concorso, dedicato alla valutazione dei titoli dei candidati, attribuisce il medesimo punteggio al voto di conseguimento di una laurea ed al voto di conseguimento del diploma disponendo, inoltre, che tali punteggi non siano tra loro cumulabili.

Il Bando, quindi, pone sul medesimo livello due titoli di studio di valore indiscutibilmente differente, pregiudicando i candidati in possesso di un titolo di studio universitario che, incomprensibilmente, vedranno il loro titolo equiparato ad un diploma.

Potrebbe trattarsi, pertanto, di un ingiusto vantaggio attribuito a coloro in possesso solo di un diploma:  si pensi, ad esempio,  al caso di un candidato diplomato con il massimo dei voti e di un altro laureato sempre con il massimo dei voti: entrambi otterranno solo 6 punti, nonostante il secondo abbia portato a conseguimento un percorso di studi chiaramente più lungo e complesso.

Una regola equa avrebbe dovuto attribuire un punteggio aggiuntivo ai candidati in possesso di laurea, proprio al fine di premiare tale titolo di rango superiore.

Si aggiunga anche che nell’ambito della valutazione delle lauree, le triennali e quelle a ciclo unico sono state equiparate con attribuzione del medesimo punteggio. In questo caso il Bando è in contrasto con la consolidata giurisprudenza del TAR Lazio che, a più riprese, a censurato tale equiparazione, ritenendo i due titoli manifestamente differenti.

Pertanto, si potrebbe consentire tramite ricorso collettivo ai candidati in possesso di una laurea a ciclo unico di poter chiedere una nuova ed autonoma valutazione della laurea a ciclo unico e, quindi, la rettifica delle graduatorie nel rispetto dei principi di equità e par condicio concorsuale.

Allo scopo di cercare di fornire una tutela ai candidati idonei che presentano i necessari requisiti (l’aver indicato nella domanda di partecipazione il possesso di una laurea a ciclo unico) e che ambiscano ad ottenere una nuova valutazione dell’anzidetto titolo di studio con relativo aggiornamento della graduatoria, la nostra Redazione ha contattato l’avv. Riccardo Ferretti, specializzato in Diritto Amministrativo ed in materia di concorsi pubblici.

L’avvocato si è messo a disposizione per gli utenti della pagina al fine di assistere chi vorrà aderire ad un ricorso collettivo da proporre al TAR Lazio per ottenere l’annullamento dei criteri di valutazione dei titoli di studio presenti nel Bando, in maniera tale che vengano riformulati nel senso di premiare il possesso di una laurea a ciclo unico.

Si precisa che, visto che il concorso si è svolto su base distrettuale, i ricorrenti dovranno essere divisi in diversi gruppi legati al distretto di corte di appello per il quale si è concorso, impugnando la relativa graduatoria.

Pertanto, chi è interessato ad ulteriori informazioni può inviare una mail con allegato il questionario per chiedere informazioni ed una valutazione del questionario (in maniera totalmente gratuita) all’indirizzo [email protected] o compilare il seguente form:

AGGIORNAMENTI

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