mercoledì, 11 Dicembre 2024

Concorso RIPAM 2293 posti, quesiti ambigui e ricorso TAR per i non idonei?

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Nei giorni scorsi si sono concluse le prove scritte del concorso RIPAM 2293 posizioni presso diverse amministrazioni dello Stato tra le quali la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero dell’Interno.

Come per tutti i recenti concorsi, la prova scritta si è focalizzata sulla risoluzione di un questionario a risposta multipla composto da 40 quesiti da risolvere in 60 minuti, per ogni risposta esatta ai candidati venivano attribuiti 0,75 punti, mentre per le risposte errate veniva applicata la penalità di – 0,25 punti, alcun punto veniva riconosciuto in caso di omessa risposta. Per i quesiti situazionali, invece, l’attribuzione di 0,75 punti per la risposta più efficace, 0,375 per quella neutra e alcun punto per quella meno efficace.

Anche in questo caso, questo severo – ed in alcuni casi irragionevole – strumento di selezione ha prodotto un gran numero di non idonei che, però, potrebbero lamentare la presenza nei questionari di quesiti non propriamente corretti o, comunque, non rispondenti a quelli che sono i canoni di non ambiguità ed univocità della risposta esatta, requisito ritenuto dalla giurisprudenza amministrativa fondamentale per la legittimità del quesito.

Pare, infatti, che in vari questionari sia stata registrata la presenza di almeno 2 quesiti errati.

I quesiti in contestazione riguarderebbero una domanda di inglese, in cui al candidato veniva richiesto di individuare un sinonimo di onesto, in questo caso pare che la risposta indicata come corretta dall’Amministrazione risulti essere palesemente errata, ed una domanda di informatica avente ad oggetto lo scambio sicuro di informazioni nell’ambito di Office Automation, anche qui l’indicazione della risposta data come esatta da RIPAM sembra invece essere errata.

Se effettivamente i menzionati quesiti risultassero errati, ci troveremmo di fronte all’ennesimo concorso caratterizzato da errori ed imprecisioni che, infine, si ripercuotono sulle ambizioni di numerosi candidati che ripongono la loro fiducia nell’Amministrazione per una corretta e trasparente gestione delle selezioni.

Allo scopo di cercare di fornire una tutela ai candidati che nel corso delle prove scritte hanno incontrato quesiti errati/ambigui e che per tale ragione non hanno ottenuto l’idoneità ambita (21/30), la nostra Redazione ha contattato l’avv. Riccardo Ferretti, specializzato in Diritto Amministrativo, con speciale riguardo alla materia dell’accesso al pubblico impiego, il quale si è reso disponibile per fornire una consulenza legale al fine di verificare i presupposti per introdurre un ricorso individuale al TAR Lazio finalizzato ad ottenere l’annullamento dei quesiti contestati e, conseguentemente, il riesame della posizione del ricorrente con l’attribuzione del punteggio ingiustamente negato.

Si precisa che, rispetto alla presenza di quesiti errati/ambigui, sarà sempre necessaria la previa valutazione del singolo questionario e la segnalazione del quesito “incriminato”.

Pertanto, chi è interessato ad ulteriori informazioni può inviare una mail con allegato il questionario per chiedere informazioni ed una valutazione del questionario (in maniera totalmente gratuita) all’indirizzo [email protected] o compilare il seguente form:

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