martedì, 16 Aprile 2024

Concorso Giustizia 5.410 posti: le ultime novità

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È ormai noto che il Ministero della Giustizia ha indetto un concorso finalizzato all’assunzione di 5.410 risorse tecnico-amministrative destinate agli uffici giudiziari con contratto di lavoro a tempo determinato, per la durata massima di 36 mesi.

Oggi, ad oltre dieci giorni dallo svolgimento dell’ultima sessione delle prove, ancora non ci sono novità riguardo la graduatoria che sarà stilata dalla commissione RIPAM e che potrà essere consultata accedendo al portale «Step-one 2019» e dichiarerà vincitori del concorso, sino ad esaurimento dei posti disponibili e compatibilmente con i requisiti di ammissione previsti, i candidati utilmente collocati nelle graduatorie definitive di merito per ciascuno dei profili e dei codici di concorso.

Non appena ci saranno novità seguiranno ulteriori aggiornamenti, intanto ricordiamo che chiunque voglia restare aggiornato su questo concorso può iscriversi al nostro Gruppo Facebook e Gruppo Telegram.

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QUANDO SARANNO RESI NOTI I RISULTATI?

Secondo le indiscrezioni raccolte in sede concorsuale durante lo svolgimento della prova scritta, i risultati del concorso indetto per l’assunzione di 5.410 risorse tecnico-amministrative sarebbero dovuti essere pubblicati entro 10 giorni dallo svolgimento della prova scritta, pertanto, è probabile, quindi, che i candidati potranno visualizzare il proprio punteggio nella prossima settimana.

CONCORSO GIUSTIZIA: POSSIBILE RICORSO?

Le domande di partecipazione al Concorso Giustizia sono state oltre 72mila ed ormai all’alba dell’uscita delle graduatorie iniziano ad esserci le prime polemiche: da un lato, la presunta assenza di trasparenza negli elenchi dei convocati alle prove scritte, dall’altro, rispetto ai test a risposta multipla somministrati nel corso delle prove, la presenza di quesiti che sembrerebbero, in alcuni casi, ambigui, erronei o privi del requisito dell’univocità della risposta esatta.

L’assenza di trasparenza nella redazione degli elenchi degli ammessi alle prove scritte, nei quali RIPAM ha omesso di indicare i punteggi assegnati ai titoli presentati dai candidati, ha fatto sì che i candidati esclusi non abbiano potuto conoscere le ragioni della mancata ammissione né tantomeno il punteggio maturato per i titoli presentati, allo stesso modo gli ammessi non hanno potuto conoscere la distanza, in termini di punteggio, degli uni dagli altri.

Queste considerazioni potrebbero essere la base per la presentazione di un ricorso al TAR. Per fornire tutela ai candidati che sono stati esclusi o che nel corso delle prove abbiano incontrato quesiti errati o ambigui la nostra Redazione ha contattato l’avv. Riccardo Ferretti, specializzato in Diritto Amministrativo, con speciale riguardo alla materia dell’accesso al pubblico impiego.

Ai candidati interessati a richiedere ulteriori informazioni consigliamo la lettura del seguente articolo.

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