venerdì, 26 Aprile 2024

Ufficio del Processo, ecco i quesiti ambigui e i termini per proporre ricorso al TAR

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Continuano le polemiche circa il Concorso Ufficio del Processo: in particolare, nella prova del 25 novembre turno delle ore 8:30 è stato sottoposto ai candidati un quesito, secondo i legali consultati dalla nostra redazione, palesemente ambiguo, che induce chi legge in errore, la cui risposta individuata come corretta dalla piattaforma Formez risulta essere errata.

Il quesito di cui sopra è il seguente:

“Ai sensi dell’art. 6, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per le altre amministrazioni pubbliche statali il piano triennale dei fabbisogni è approvato:

  • Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del ministro delegato.
  • Con decreto del Presidente della Repubblica.
  • Secondo le modalità previste dalla disciplina dei propri ordinamenti.”

Una situazione del genere produce una chiara discriminazione su vari fronti del diritto, pregiudicando gravemente (ed ingiustificatamente) i candidati che hanno partecipato alle prove scritte.

Tali eventi sono stati già più volte ritenuti illegittimi sia dalla giurisprudenza comunitaria che nazionale, dando luogo ad immotivate discriminazioni e ad una evidente violazione della par condicio concorsuale.

Senza oltre considerare in merito al quesito de qua è già intervenuta una pronuncia del T.A.R. Lazio che, in accoglimento delle domande cautelari avanzate dai ricorrenti, ha riconosciuto: “in relazione al quesito contestato, nessuna delle tre alternative offerte ai candidati trova riscontro nel tenore testuale della disposizione normativa richiamata, né appare rispondente ai principi di imparzialità e buon andamento dell’Amministrazione addebitare ai candidati la mancata individuazione della risposta che meno si discosta dalla soluzione corretta; Ritenuto, altresì, che dall’esecuzione dell’impugnato esito della prova scritta derivi il rischio di un pregiudizio grave e irreparabile, consistente nell’esclusione dei ricorrenti dal concorso”. Tali candidati, che hanno proposto ricorso, sono stati così ammessi – a seguito della pronuncia del TAR – alla graduatoria con riserva.

Ricordiamo che per questione di termini processuali perentori, il cui mancato rispetto determina l’inammissibilità dell’azione, il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla pubblicazione (3 dicembre 2021) dei risultati sulle piattaforme personali, qualora il ricorso lo si voglia proporre collettivamente innanzi il T.A.R. Lazio, o, in subordine, entro 60 gironi dalla pubblicazione (14 gennaio 2022) delle graduatorie definitive, nel qual caso si potrà ricorrere solo innanzi al T.A.R. territorialmente competente.

Pertanto, i candidati che si ritengano lesi dalla previsione concorsuale “incriminata”, dovranno necessariamente impugnare i risultati delle prove e/o le graduatorie di merito definitive rispettivamente entro il 1^ febbraio 2022 o, in subordine, entro il 15 marzo 2022.

Per procedere alla stesura e conseguente proposizione del ricorso la nostra Redazione mette a disposizione gli Avv.ti Antonio Sasso e Giovanna Sasso (partners dello Studio Legale Sasso sito a Napoli alla via Toledo, 156), i quali valuteranno con attenzione – in relazione alle doglianze di ogni candidato – se sussistono i requisiti necessari per procedere, una volta pubblicata la graduatoria definitiva.

Consigliamo, pertanto, a chi voglia conoscere info e dettagli riguardanti il ricorso ad un prezzo speciale solo per gli utenti del nostro portale, di inviare una mail a [email protected], o in alternativa di compilare il seguente form:

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