Brutte notizie dal fronte occupazionale arrivano dalla Sardegna e non solo.
La multinazionale tedesca E.On ha confermato di aver intenzione di vendere alcuni pezzi del gruppo tra cui anche la termocentrale di Fiume Santo per un totale di oltre cento esuberi.
L’ amministratore delegato del gruppo ha spiegato che la società ha registrato la prima perdita su base trimestrale della storia e che anche nel prossimo futuro i profitti si ridurranno di un terzo. La situazione è grave e questo porta a delle scelte, soprattutto dopo il repentino abbandono del nucleare anche da parte della Germania.
In questo modo però la società verrà meno alle promesse, anche formali, fatte in questi ultimi mesi a lavoratori e leder politici, l’ ultima il 21 luglio scorso con tanto di lettera quando, pur confermando la volontà di rispettare gli obblighi di legge, calcolava in circa 70 i lavoratori in esubero soprattutto in “conseguenza dei ritardi con cui il Ministero dell’Ambiente ha rilasciato nell’ottobre 2010 l’Autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione del nuovo gruppo superipercritico a carbone”.