A causa della pandemia, i concorsi pubblici hanno dapprima avuto un battuta d’arresto e successivamente si sono adeguati. Il Governo, infatti, sta cercando di velocizzarli e digitalizzarli, così da non rischiare. Le nuove modalità di reclutamento prevedono prove decentrate per evitare assembramenti e test di accesso più rapidi.
Nuove disposizioni del decreto legge Covid
Il Senato ha da poco approvato il decreto legge Covid, ovvero l’art. 10 del dl 44/2021.
Per quanto riguarda le modalità obbligatorie, il decreto legge prevede una sola prova scritta e una prova orale; per i profili ad alta specializzazione tecnica, inoltre, una fase di valutazione dei titoli legalmente riconosciuti correlati alle caratteristiche delle posizioni bandite.
Si prevede anche l’utilizzo di strumenti informatici e digitali. La commissione definisce le procedure e i criteri di valutazione omogenei e vincolanti per tutte le sottocommissioni. Queste procedure saranno pubblicate sul sito dell’amministrazione contestualmente alla graduatoria finale.
I bandi che verranno pubblicati successivamente all’entrata in vigore del decreto legge Covid avranno le seguenti modalità: una sola prova scritta, per i profili specializzati anche la valutazione dei titoli e, infine, l’uso di strumenti digitali e informatici.
A partire dal 3 maggio 2021, la durata massima della prova in presenza è di 1 ora, i candidati e il personale dell’organizzazione devono effettuare il tampone 48 ore prima anche se vaccinati. Obbligo di indossare la mascherina ffp2 fornita dall’organizzazione e ricambi di aria più distanziamento tra i candidati. Necessario è l’allestimento di percorsi differenziati per entrate e uscite.