Il 6 aprile è uscito l’attesissimo bando per l’assunzione di 2800 tecnici al Sud da inserire nella pubblica amministrazione. Concorso fortemente voluto da Mara Carfagna, ministra per il Sud, ma che ha portato con sé non solo consensi, ma aspre critiche. A suscitare commenti negativi nella Riforma Brunetta è stato un punto in particolare: la selezione in base non solo ai titoli, ma anche all’esperienza lavorativa. Questo punto, infatti, ha portato molti giovani a temere di finire per essere esclusi dai concorsi pubblici.
Perché il concorso dei 2800 tecnici prevede questa selezione, con un’unica prova scritta? Il motivo lo chiarisce il dipartimento della Funzione pubblica. Premettendo che si tratta di un caso isolato, con la necessità di dover immettere delle risorse già qualificate. Nonostante tutto, sono già giunte 19mila candidature dove il 32,8 per cento dei candidati ha meno di 30 anni, il 43,2 tra 30 e 40 anni.
Questa spiegazione non ha però zittito totalmente i dubbi di molti. L’avvocato Francesco Leone ad Open ha così commentato la scelta della Riforma Brunetta: “Si tratta di una delle peggiori sciagure che si stanno abbattendo su una generazione di italiani. Questo decreto non solo dà un calcio nel sedere ai giovani ma finisce anche per assumere solo adulti, da 35 a 40 anni, con esperienze, che non è detto che siano più preparati dei 28enni che, anche a causa della depressione del mercato del lavoro, hanno pochissime esperienze maturate”.
Secondo il legale, quindi, questo voler “correre” per il cambio generazionale, rischierebbe di lasciar fuori i giovani. L’avvocato ha mosso ulteriori dure critiche verso questo punto della Riforma Brunetta. L’ha definita “incostituzionale”, citando due articoli della Costituzione che cozzerebbero con la selezione prevista dal concorso per i 2800 tecnici (Per iscrivervi al gruppo Facebook del concorso cliccate qui). Si tratta degli articoli 4 e 51.
A commentare aspramente questa scelta è anche Luigi Iovino, deputato del Movimento Cinque Stelle. Il politico ha dichiarato che questo metodo di selezione porterebbe ulteriormente i giovani a scegliere di fuggire dall’Italia, cercando lavoro altrove. Inoltre, questo punto della Riforma Brunetta porterebbe a tagliar fuori anche i neolaureati, evidenziando come la disoccupazione giovanile sia uno dei gravi problemi che affliggono il Mezzogiorno.