La prova scritta per sostenere l’esame da avvocato il 13, 14 e 15 aprile è stata nuovamente sospesa. Il Ministero della Giustizia ha diffuso la notizia tramite una circolare alle Corti d’appello. I candidati interessati all’esame erano e rimangono 26 mila: 4 mila a Napoli, 3 mila a Roma.
Esame da avvocato rimandato ancora
È la seconda volta che l’esame da avvocato viene rimandato. Già il ministro Alfonso Bonafede, con il Governo Conte, rimandò le prove previste per il 15, 16 e 17 dicembre. Questa posticipazione è dovuta alla pandemia e alle misure restrittive messe in atto per evitare che il virus circoli ancora. Inoltre, attraverso un decreto vi sarà una modifica delle modalità di svolgimento.
Ipotesi doppio orale
Il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha avanzato l’ipotesi di un doppio orale. Generalmente, la prova scritta nazionale consiste in tre scritti: penale, civile e un atto giudiziario a scelta. Secondo la nuova ipotesi, il primo orale sarà impostato su uno dei tre temi scritti e servirà per accedere al secondo.
Lunghi tempi burocratici per gli esami da avvocato
Inoltre, esiste la remota possibilità che la ministra Marta Cartabia decida di accelerare la messa in atto dell’esame di abilitazione alla professione forense. Tuttavia, attualmente sembrerebbe molto difficile realizzarla. Non a caso, alcuni laureati tendono a prendere l’abilitazione in Spagna o Romania.
“Se la prova oggi sospesa si trasformerà in un doppio orale, il rischio ricorso diventerà alto” ha spiegato l’avvocato Michele Bonetti. Quest’ultimo è sempre stato molto attivo e vicino a queste tematiche. “Sono molti, di quei ventiseimila, gli aspiranti avvocati che si sono preparati, anche investendo soldi, per un esame scritto. Per evitare assembramenti sarebbe più utile aumentare il numero delle sedi mantenendo l’obbligo, per ogni candidato, di eseguire la prova nella sede più vicina alla residenza” ha continuato.