Il Consiglio di Stato si è pronunciato sui test ai concorsi per l’ ammissione al corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’ Università di Messina.
Purtroppo c’è da dire che la decisione riguarda i test degli ultimi dieci anni perchè a parere dei giudici sono stati eseguiti con le stesse modalità. Secondo gli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, durante i test si sarebbe violato il principio dell’ anonimato visto che gli studenti sarebbero stati identificati nominativamente anziché tramite codice a barre e non solo. Sembra anche che la consegna dei plichi e il posizionamento della scatola sono avvenuti secondo un ordine alfabetico e quindi con la sicurezza di rintracciare il candidato.
I Giudici hanno così stabilito: “appare particolarmente fondata la censura di violazione del principio dell’anonimato delle prove da correggere. A questo riguardo occorre rilevare che la commissione ha fatto annotare, accanto al nome di ciascun candidato il numero di codice riservato, la cui funzione è quella di consentire l’abbinamento della scheda anagrafica con la prova e che compare sulla finestra esistente nella busta. Sin dall’inizio della prova il codice del plico consegnato poteva essere associato al nome del candidato”.